Inflammaging
L'infiammazione cronica di basso grado è considerata uno dei principali fattori responsabili della fragilità, della comparsa di patologie e dei decessi associati all'invecchiamento. Questo fenomeno può contribuire a scatenare o ad aggravare diverse malattie associate all'avanzare dell'età, come l'aterosclerosi, l'Alzheimer, il Parkinson e il diabete di tipo 2, agendo indipendentemente da eventuali infezioni: alla sua base possono infatti esserci stimoli diversi dai classici antigeni derivanti da virus e batteri.
L'aumento dell'aspettativa di vita fa sì che il sistema immunitario debba far fronte a tutti questi stimoli per molto più tempo di quanto non dovesse fare in passato. Di conseguenza, lo stato infiammatorio può aumentare sensibilmente. Contrastare questo fenomeno può aiutare non solo a vivere a lungo, ma a farlo nello stato di salute migliore possibile.
Cos'è l'infiammazione?
L'infiammazione è più di una risposta dell'organismo a un danno o a un'infezione. A scatenarla possono infatti essere anche condizioni di salute particolari (come la pre-ipertensione o la presenza di un tumore) o fattori legati allo stile di vita (fumo, alimentazione, carenza di sonno e inattività fisica).
In questi casi quella con cui si ha a che fare è la cosiddetta infiammazione cronica, uno stato infiammatorio di basso grado scatenato dalle cellule del sistema immunitario che monitorano stress e malfunzionamenti a livello dei tessuti.
Scopo ultimo dell'infiammazione è sempre riportare i tessuti in uno stato di normalità.
Quando durano a lungo, però, anche i processi infiammatori possono risultare dannosi. Per questo l'infiammazione cronica di basso grado può contribuire alla comparsa di diverse patologie, tumori inclusi; la gastrite, per esempio, è associata al tumore allo stomaco, la colite a quello del colon, e diverse sostanze associate all'infiammazione (come il fumo) aumentano il rischio di cancro. Viceversa, l'uso di farmaci antinfiammatori è stato associato a una riduzione dell'incidenza del tumore del colon.