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Monitoraggio delle citochine pro-infiammatorie

L’infiammazione è un’arma utilizzata dall’organismo per lottare contro minacce per la salute come traumi e infezioni. Ma non solo. Esistono infatti forme di infiammazione che non sono scatenate da microbi o lesioni. Questo tipo di infiammazione può mettere in pericolo la salute in modo subdolo, senza scatenare sintomi evidenti.

Mantenere i livelli di infiammazione al di sotto dei limiti di allerta può aiutare a ridurre i fattori di rischio per le malattie associate ai fenomeni infiammatori silenti.

Con CYTOBALANCE Bioscience Institute mette a disposizione una piattaforma per il monitoraggio delle molecole associate all’infiammazione, le citochine. L’obiettivo è identificare o prevenire, in persone sane e asintomatiche, condizioni fisiologiche o pre-patologiche che predispongono all’insorgenza delle malattie croniche oggi più diffuse.

L’infiammazione

L’infiammazione può essere scatenata sia dai microbi sia da molti altri stimoli, inclusi traumi, alimentazione, stress e danni alle strutture cellulari.  Con l’aumento dell’aspettativa di vita il sistema immunitario si trova ad affrontare tutti questi stimoli per molto tempo. Di conseguenza, lo stato infiammatorio può aumentare sensibilmente, trasformandosi in quella che viene definita “infiammazione cronica di basso grado”.

L’infiammazione cronica di basso grado

L’infiammazione cronica di basso grado è una delle principali cause di fragilità e dello sviluppo di patologie durante l’invecchiamento. È infatti associata a problemi di salute come l’aterosclerosi, l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete di tipo 2 e tumori. Inoltre si tratta di una delle principali cause di decesso. Per questo e contrastarla può aiutare sia a vivere a lungo sia a farlo nello stato di salute migliore possibile.

L'inflammaging

L’inflammaging è una forma di infiammazione cronica di basso grado, non associata a infezioni, che si sviluppa durante l’invecchiamento. A scatenarlo sono soprattutto segnali provenienti dall’interno dell’organismo che attivano in modo cronico il sistema immunitario, per esempio la presenza di residui di cellule o di proteine ossidate. Questa attivazione cronica promuove una risposta a livello metabolico che fino alla mezza età è fondamentale per la sopravvivenza dell’organismo. Tuttavia capita spesso che durante l’invecchiamento la risposta infiammatoria aumenti fino a raggiungere livelli dannosi. A ciò si possono aggiungere l’accumulo di cellule “invecchiate”, la riduzione della capacità di risolvere l’infiammazione e, secondo la cosiddetta “teoria del garbaging” (dall’inglese garbage, spazzatura), la progressiva riduzione della capacità di eliminare i detriti cellulari, tutti fenomeni che aumentano i livelli di infiammazione associata all’invecchiamento.

La metaflammation

Anche la malnutrizione per eccesso (cioè quel tipo di malnutrizione che dipende da un eccesso di nutrienti) può contribuire allo sviluppo di stati infiammatori cronici. Questo tipo specifico di infiammazione cronica è associata a disturbi metabolici come obesità e diabete di tipo 2 ed è detta “infiammazione metabolica” o “metaflammation”.

Le molecole legate all'infiammazione

Fra le molecole più importanti fra quelle associate ai processi infiammatori sono incluse le citochine, per esempio le interleuchine (IL) 2, 4, 5, 6, 9, 10,12 e 17A, il GM-CSF (Granulocyte-Macrophage Colony–Stimulating Factor), il TNF-α (Tumor necrosis factor α) e l’interferone (IFN) α e γ. Un’altra molecola associata all’infiammazione è la proteina C reattiva (PCR). La sua produzione viene stimolata da citochine come l’IL-6, e la sua presenza è considerata segnale affidabile di infiammazione anche nel caso dell’infiammazione cronica di basso grado.

Perché monitorare le citochine pro-infiammatorie

L’infiammazione cronica di basso grado non è associata né ai classici sintomi dell’infiammazione acuta (gonfiore, dolore, arrossamento e calore) né ad altri sintomi o segni. Per questo per rilevare la sua presenza è necessario analizzare i livelli di molecole coinvolte nei processi infiammatori, come le citochine e la proteina C reattiva (PCR).

Con CYTOBALANCE è possibile monitorare 9 diversi marcatori dell’infiammazione attraverso una semplice analisi del sangue.

La rilevazione di livelli superiori rispetto a quelli considerati nella norma indica la presenza di uno stato di infiammazione di basso grado asintomatico e la necessità di contrastarlo per proteggere la propria salute.

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Un’azione mirata sul proprio stile di vita può aiutare a ridurre gli stimoli che alimentano lo stato di infiammazione rilevato. A seconda dei casi potrebbe essere utile agire, per esempio, sull’alimentazione, oppure sui livelli di stress. Anche l’assunzione di integratori alimentari a base di principi attivi in grado di modulare l’infiammazione, da abbinare sempre a uno stile di vita adeguato, può essere utile.

Ulteriori indagini possono aiutare sia a identificare i fattori su cui agire per ridurre lo stato infiammatorio (per esempio l’analisi del microbioma) sia a valutare gli effetti dell’infiammazione rilevata (in particolare l’analisi dell’instabilità genomica).

Citochine e stato di salute

Le citochine proinfiammatorie vengono sintetizzate dalle cellule del sistema immunitario per regolare le risposte infiammatorie. Quando sono prodotte per un periodo di tempo limitato esercitano un effetto positivo. Quando invece la loro produzione è costantemente elevata, come accade in caso di infiammazione cronica di basso grado, possono risultare dannose e favorire lo sviluppo di patologie croniche.

Alcune citochine regolano anche la produzione di PCR. La presenza di questa molecola è considerata un sinonimo di infiammazione. Infatti i suoi livelli sono molto bassi nelle persone sane, mentre aumentano rapidamente con l’infiammazione. Non solo, i livelli di PCR sono associati allo sviluppo di patologie legate all’infiammazione, come i tumori. Concentrazioni di PCR più elevate sono per esempio associate a un maggior rischio di cancro del colon retto e al seno e a una minore sopravvivenza a tumori dell’esofago, dello stomaco, del colon retto, del fegato, del pancreas e dell’ovaio.

A chi è consigliato il test CYTOBALANCE

CYTOBALANCE è un programma per il monitoraggio dei livelli di citochine adatto a tutti coloro che desiderano tenere sotto controllo l’infiammazione. Messo a punto per individui sani e asintomatici, può essere particolarmente utile:

      • durante l’invecchiamento
        per combattere l’inflammaging, l’infiammazione associata all’avanzare dell’età
      • in situazioni di stress elevato
        perché lo stress è una delle principali cause di infiammazione
      • quando non si segue un’alimentazione sana ed equilibrata 
        perché la malnutrizione per eccesso e le cattive abitudini alimentari favoriscono l’infiammazione metabolica
      • in caso di esposizione a molecole proinfiammatorie
        ormoni, fumo e altre sostanze tossiche possono promuovere l’infiammazione
      • in caso di disbiosi intestinale
        alterazioni della flora batterica intestinale sono associate all’aumento delle citochine proinfiammatorie

Come si esegue il test

Con CYTOBALANCE è possibile monitorare i livelli di citochine pro-infiammatorie sottoponendosi a un semplice prelievo di sangue.

Il campione sarà inviato presso i laboratori di Bioscience Institute, dove sarà analizzato per determinare i livelli dei 13 marcatori dell’infiammazione inclusi nel test. Il profilo ottenuto non rappresenta la diagnosi di una patologia ma permette, con la consulenza di esperti qualificati, di mettere a punto strategie per contrastare l’infiammazione cronica di basso grado con uno stile di vita adeguato e di valutare l’opportunità di ricorrere all’assunzione di specifici integratori alimentari.

La successiva analisi sarà programmata in base ai livelli di citochine rilevati, alla storia individuale e ad altri fattori stabili dagli esperti di riferimento.

Richiedi il test CYTOBALANCE

Per monitorare i livelli di citochine pro-infiammatorie con CYTOBALANCE è sufficiente un semplice prelievo di sangue. Il kit con il necessario verrà recapitato all’indirizzo prescelto e, una volta eseguito il prelievo venoso, sarà sufficiente contattare Bioscience che si occuperà del ritiro. Una volta consegnato ai laboratori, il campione sarà analizzato per determinare i livelli dei 13 marcatori dell’infiammazione inclusi nel test. Il risultato del test sarà inviato telematicamente (attraverso un link e una password forniti da Bioscience Institute) e potrà essere comodamente scaricato per la consultazione.

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