L’invecchiamento è un processo naturale dovuto a fattori sia esterni sia interni. Modificare il nostro stile di vita può contribuire almeno in parte a mitigare l’impatto dei fattori esterni; per esempio, tutti possiamo ridurre l’esposizione ai raggi UV, pericolosi per il benessere della pelle. I fattori interni, responsabili dell’invecchiamento fisiologico, dipendono invece dalle nostre caratteristiche genetiche e riflettono l’equilibrio tra i danni subiti dalle strutture del nostro organismo e la sua capacità di ripararli; per questo le cellule staminali da tessuto adiposo (Adipose-Derived Stem Cell, ADSC) possono aiutare a contrastarli. Scopriamo quando, perché e in che modo possiamo sfruttare le loro proprietà con AGESKILL, la terapia anti-aging endovenosa (iV) di Bioscience Institute.
L’invecchiamento: segni e sintomi
Con l’avanzare della nostra età anagrafica la maggior parte degli organi, dei tessuti e delle cellule che compongono il nostro organismo vanno incontro a un processo di invecchiamento che ne compromette il funzionamento. I segni e i sintomi di questo fenomeno possono comparire già intorno ai 40 anni:
- linee sottili o rughe iniziano a solcare la pelle, che può assottigliarsi e diventare più trasparente, meno elastica e meno compatta;
- i capelli possono diradarsi e ingrigire;
- le unghie possono diventare più sottili;
- la perdita del tessuto adiposo localizzato a livello del viso può lasciare guance e orbite svuotate;
- la traspirazione può diminuire significativamente.
Ad età più avanzate possono comparire problemi di salute più seri:
- i disturbi della vista (soprattutto presbiopia, che è associata alla perdita di elasticità da parte delle strutture che, nell’occhio, svolgono la funzione di lenti) possono rendere inevitabile l’uso degli occhiali;
- sentire tutti i suoni può diventare difficile;
- il sonno si può fare più leggero, oppure si riesce a dormire di meno;
- la memoria può vacillare;
- la funzionalità di cuore, polmoni e reni può diminuire;
- è possibile ritrovarsi con una massa muscolare ridotta e una massa grassa aumentata;
- fra gli uomini diventa frequente la disfunzione erettile, e le donne possono dover affrontare diversi sintomi associati alla menopausa;
- la compressione delle articolazioni, delle vertebre e dei dischi intervertebrali può portare a visibili alterazioni posturali.
Nell’insieme, un’età avanzata può rappresentare il principale fattore di rischio per diverse malattie comunemente associate all’invecchiamento, come il cancro, le patologie cardiovascolari e quelle neurodegenerative, l’artrosi, l’osteoporosi, l’obesità e il diabete di tipo 2. Ciononostante, invecchiare non corrisponde a una condanna a una bassa qualità della vita: possiamo rallentare il nostro invecchiamento, e i trattamenti a base di cellule staminali rappresentano un potente mezzo con cui raggiungere questo obiettivo.
Le cellule staminali e l’invecchiamento
Finché il nostro organismo è giovane, le cellule staminali adulte ci permettono di rimpiazzare le cellule morte generando nuove cellule differenziate. La perdita di questa capacità rigenerativa basata sulle cellule staminali è una delle principali cause dell’invecchiamento e dei problemi di salute associati. Per esempio, la riduzione dell’attività delle cellule staminali emopoietiche può compromettere la risposta immunitaria acquisita e far aumentare il rischio di anemia. Per questo è cresciuto l’interesse nei confronti della possibilità di utilizzare trattamenti basati sulle cellule staminali per combattere l’invecchiamento e le sue conseguenze.
Oggi le staminali da tessuto adiposo (ADSC) sono utilizzate con successo nei campi della medicina estetica e rigenerativa. Si tratta di cellule staminali multipotenti che possono dare origine, per fare qualche esempio, alle cellule del tessuto adiposo, delle ossa, delle cartilagini, dei muscoli, del cuore, dei denti, del fegato e, secondo alcuni studi, alle cellule della pelle e ai neuroni. Promuovono la creazione di nuovi vasi sanguigni, esercitano azioni antinfiammatorie e anti-apoptotiche e non hanno effetti immunosoppressivi. Date queste proprietà vengono utilizzate, per esempio, in iniezioni locali per ridurre le rughe e le linee sottili, con risultati significativi. Inoltre, diversi studi preclinici suggeriscono che la somministrazione di ADSC per via endovenosa (iV) possa rappresentare un potente trattamento anti-aging.
Sembra che i benefici terapeutici della terapia iV con ADSC dipendano dalla capacità di queste cellule staminali di secernere specifiche molecole, in particolare fattori di crescita e citochine (piccole proteine associate all’infiammazione). Le cellule staminali autologhe, che possono essere utilizzate senza il rischio di rigetto, sono ottenute dal grasso dello stesso paziente che si sottoporrà al trattamento tramite una procedura ambulatoriale semplice e indolore, permettendo quindi di raggiungere un doppio obiettivo: prelevare il materiale da cui ricavare le ADSC e rimodellare i punti critici (per esempio, l’addome).
Per maggiori informazioni sulla somministrazione endovenosa di ADSC (*) visita la pagina web dedicata alla Terapia Anti-aging iV (AGESKILL) di Bioscience Institute, oppure contattaci all’indirizzo info@bioinst.com: i nostri biologi chiariranno i tuoi dubbi senza alcun obbligo da parte tua.
(*) Nota bene: la terapia anti-aging iV è disponibile unicamente presso la nostra clinica di Dubai.
Fonti
- Godic A. The role of stem cells in anti-aging medicine. Clin Dermatol. 2019 Jul-Aug;37(4):320-325. doi: 10.1016/j.clindermatol.2019.04.011
- Li Z et al. Aging and age‐related diseases: from mechanisms to therapeutic strategies. Biogerontology. 2021; 22(2): 165–187. doi: 10.1007/s10522-021-09910-5