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Il continuo aumento delle diagnosi di tumore al seno punta i riflettori sulla necessità di dedicare maggiori sforzi all’intercettazione dei fattori che promuovono il cancro (la cosiddetta “cancer driver interception”) prima che quest’ultimo si sviluppi. Infatti, pur permettendo di diagnosticarlo in fasi precoci, le attuali strategie di prevenzione basate sullo screening mammografico possono sì aiutare a evitare i decessi associati alle diagnosi, ma non lo sviluppo del cancro. È questa una delle conclusioni cui si può giungere in seguito alla pubblicazione delle statistiche sul tumore del seno per il 2022, secondo cui l’incidenza di questa forma di cancro aumenta a un tasso dello 0,5% all’anno.

Al momento, nessuna delle strategie di prevenzione “tradizionali” è basata sull’analisi di biomarcatori della predisposizione a sviluppare il cancro, come, per esempio, il colesterolo nel caso delle malattie cardiovascolati (CVD). Marcatori di questo tipo potrebbero essere utilizzati sia per intercettare i fattori cancer driver sia come bersagli di trattamenti chemopreventivi mirati a ridurre l’incidenza del cancro – proprio come il colesterolo è sia un marcatore del rischio cardiovascolare sia un bersaglio di principi attivi (come le statine) in grado di ridurre tale rischio.

Bioscience Institute ha sviluppato HELIXAFE, un innovativo programma per la cancer driver interception che consente di mettere in atto una vera prevenzione del cancro analizzando biomarcatori modificabili della fase prodromica dei tumori – cioè quel lasso di tempo, variabile da anni a decenni, durante il quale le cellule sane accumulano alterazioni che predispongono allo sviluppo del cancro.

I dati sul tumore al seno femminile negli Stati Uniti sono stati pubblicati su “CA: A Cancer Journal for Clinicians” da un gruppo di esperti dell’American Cancer Society (Atlanta, Georgia). Contrariamente al tasso di incidenza, la mortalità per cancro al seno continua a diminuire stabilmente, anche se a un ritmo rallentato (1,3% annuo dal 2011 al 2020) rispetto al passato (1,9% dal 2002 al 2011).

Breast Cancer Statistics 2022: i dati

Le statistiche riguardanti il tumore al seno per l’anno 2022 derivano dai dati sull’incidenza di questa forma di cancro nella popolazione raccolti dal programma Surveillance, Epidemiology, and End Results (SEER) del National Cancer Institute (NCI) e dal National Program of Cancer Registries dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi. Le analisi condotte hanno stimato che nel 2022 circa 43.250 donne moriranno a causa di un cancro del seno – un numero enorme in termini assoluti, ma più limitato rispetto alle statistiche del passato.

Infatti, negli Stati Uniti, tra il 1989 e il 2020 il tasso di decessi per tumore del seno è diminuito del 43%. Questa riduzione può essere imputata a trattamenti migliori e più specifici e alla diagnosi precoce permessa dai programmi di prevenzione secondaria, in particolare dallo screening mammografico. Tuttavia, come sottolineato dagli autori della pubblicazione, «la riduzione della mortalità per cancro al seno è rallentata (…) riflettendo, potenzialmente, il costante aumento dell’incidenza del tumore al seno e la prevalenza stabile dello screening mammografico

Concentrandosi sull’incidenza del tumore al seno, gli esperti hanno delineato la situazione dagli anni ’80 ad oggi. Durante gli anni ’80 e ’90, l’incidenza è aumentata a causa del maggior numero di diagnosi di casi asintomatici mediante lo screening mammografico, la cui prevalenza è passata dal 29% (1987) al 70% (2000). Dal 2001 al 2004, l’incidenza delle forme invasive è calata drasticamente a causa della riduzione dell’uso di ormoni durante la menopausa. Tuttavia, in tempi più recenti l’incidenza del tumore al seno è tornata ad aumentare.

«Non possiamo trascurare il fatto che una diagnosi di cancro si traduce nella necessità di un trattamento», commenta Giuseppe Mucci, CEO di Bioscience Institute. «Anche se ricevuta quando la malattia è nello stadio più precoce possibile, una diagnosi di tumore non è mai una buona notizia

Tumore al seno: la soluzione dopo la diagnosi

Ogni tumore al seno può essere classificato in base alle sue caratteristiche specifiche, come le dimensioni e la presenza di recettori per gli ormoni. Lo stadio 0 corrisponde a forme di cancro non-invasive o pre-invasive; in questo caso, nessuna cellula tumorale ha invaso tessuti esterni alla porzione del seno in cui ha avuto origine il tumore. Gli stadi 1, 2 e 3 corrispondono a tumori invasivi, e lo stadio 4 a un cancro invasivo che si è diffuso in altri organi oltre al seno e ai linfonodi circostanti.

Secondo le Breast Cancer Statistics 2022, nel 2018 il 63% delle donne con un tumore al seno allo stadio 1 o 2 si è sottoposto a un intervento chirurgico conservativo eventualmente abbinato alla radioterapia, mentre il 33% ha dovuto affrontare una mastectomia. Inoltre, la prevalenza del ricorso alla mastectomia preventiva controlaterale fra le pazienti con un tumore unilaterale in fase precoce continua a crescere dal 1998.

«Sebbene non si tratti di una forma invasiva, anche il tumore al seno in stadio 0 viene spesso trattato», aggiunge Mucci. «Se non si fa nulla, alcune cellule possono trasformarsi in un tumore al seno invasivo in grado di diffondersi. Le opzioni di trattamento non sono diverse da quelle scelte in caso di malattia in stadi più avanzati, mastectomia inclusa. Per questo è fondamentale spostare l’attenzione dalla diagnosi precoce (quindi dalla prevenzione secondaria) alla prevenzione primaria o, ancora meglio, dall’intercettazione del cancro all’intercettazione dei fattori che lo promuovono, i “cancer driver”

Cos’è la cancer driver interception?

La cancer driver interception consiste nella rilevazione delle condizioni che promuovono lo sviluppo del cancro o che contribuiscono alla sua comparsa creando il microambiente ideale per la sua formazione. «In particolare, il principale cancer driver è l’instabilità genomica», spiega Mucci. «Altri cancer driver, come l‘infiammazione cronica di basso grado, il disequilibrio delle difese immunitarie e le disbiosi intestinali, possono promuovere l’instabilità genomica o insistere su di essa. Fortunatamente, l’instabilità genomica impiega anni o decenni per promuovere la trasformazione di cellule sane in cellule tumorali. Durante questo lasso di tempo è possibile intercettarla, intercettare gli altri driver del cancro e agire contro di essi. Questa possibilità trasforma la prevenzione primaria da approccio passivo basato sull’evitare fattori di rischio (per esempio il fumo) in un approccio più attivo basato sull’assunzione di agenti chemopreventivi (come l’aspirina nel caso del tumore del colon-retto) – proprio come nel caso della prevenzione delle malattie cardiovascolari, in cui l’intercettazione dei driver dei disturbi cardiovascolari (come il colesterolo alto), il loro monitoraggio e la loro gestione attraverso stile di vita e farmaci (come le statine) è un approccio che si è dimostrato efficace e che è ormai ampiamente accettato

Per di più, la diffusione di un approccio basato sulla cancer driver interception potrebbe promuovere un’ulteriore riduzione della mortalità associata ai tumori. «Il trattamento dei biomarcatori delle malattie cardiovascolari – come il colesterolo alto e la pressione alta – ha giocato un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio di morire a causa di problemi cardiaci», prosegue Mucci. «Ci possiamo aspettare che, in modo analogo, il trattamento dei cancer driver amplifichi la diminuzione della mortalità associata al cancro. Infatti, ci aspettiamo che contrastare i cancer driver porti a una riduzione dell’incidenza dei tumori e questo potrebbe tradursi in un’ulteriore riduzione della mortalità associata al cancro

Cancer driver interception: la soluzione

HELIXAFE è il programma di Bioscience Institute dedicato alla cancer driver interception basato sul monitoraggio dei biomarcatori della fase prodromica del tumore, per una vera prevenzione dello sviluppo del cancro. È basato su 5 test:

. HELIXBALANCE: un approccio basato su avanzate tecniche di sequenziamento del DNA (Next-Generation Sequencing, NGS), utilizzate per analizzare l’instabilità genomica partendo da un semplice campione di sangue. Il DNA libero circolante (cfDNA) viene analizzato alla ricerca di varianti associate all’alterazione dei meccanismi che garantiscono la stabilità genomica.

. CYTOBALANCE: un test per smascherare l’infiammazione cronica di basso grado, cioè l’infiammazione asintomatica che aumenta i rischi per la salute, incluso quello di sviluppare un tumore.

. IMMUNEBALANCE: l’approccio innovativo per rilevare squilibri delle difese immunitarie che potrebbero promuovere lo sviluppo del cancro compromettendo la capacità del sistema immunitario di eliminare le cellule da cui il tumore potrebbe prendere origine.

. MICROBALANCE: lo strumento di Bioscience Institute per rilevare gli stati della flora intestinale che potrebbero essere associati al cancro.

Per maggiori informazioni su HELIXAFE, non esitare a contattarci al Numero Verde 800 690 914 o all’indirizzo info@bioinst.com. I nostri biologi risponderanno alle tue domande senza alcun impegno da parte tua.

Bibliografia

  • Breastcancer.org. Breast Cancer Stages. Last viewed Oct 7th, 2022.
  • Giaquinto AN et al. Breast Cancer Statistics, 2022. CA Cancer J Clin. 2022 Oct 3. doi: 10.3322/caac.21754
  • Siegel RL et al. Cancer statistics, 2022. CA Cancer J Clin. 2022 Jan;72(1):7-33. doi: 10.3322/caac.21708
  • Weir HK et al. Heart Disease and Cancer Deaths — Trends and Projections in the United States, 1969–2020. Prev Chronic Dis 2016;13:160211. doi: 10.5888/pcd13.160211
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