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La Xerostomia

La XEROSTOMIA, più comunemente nota come “secchezza delle fauci”, indica bocca secca a causa della mancanza di saliva. Questa condizione può danneggiare la salute orale e la qualità della vita di chi ne è affetto.

La saliva ha un ruolo importante nel mantenimento della salute orale. Rappresenta uno strumento di difesa nei confronti di batteri e funghi, contribuisce alla digestione con gli enzimi in essa disciolti, favorisce la rimineralizzazione dei denti e consente la lubrificazione del cavo orale, inoltre facilita la masticazione, la deglutizione e aiuta a parlare. Anche l’igiene orale dipende dalla salivazione: gli acidi prodotti dai batteri sono neutralizzati prevenendo così la formazione della carie, la crescita batterica viene limitata e i residui di cibo vengono asportati.

La diminuzione della salivazione, con conseguente secchezza delle fauci, può rappresentare un semplice fastidio ma può anche trasformarsi in un vero e proprio disturbo con ricadute importanti sulla salute generale e sulla salute di denti e gengive, fino ad incidere sull’appetito e sul piacere del cibo.

I Sintomi

I sintomi della xerostomia comprendono alitosi, dolore e bruciore alla bocca, difficoltà a deglutire e parlare e disturbi del gusto (manifestazioni cliniche precoci); si riscontra inoltre un aumento del il rischio di sviluppare carie e la comparsa di malattie parodontali e infezioni orali come la candidosi (infezione causata dal fungo Candida albicans). In generale i sintomi possono essere così riassunti:

  • Secchezza della bocca
  • Presenza di saliva densa e viscosa
  • Alitosi
  • Difficoltà a masticare, parlare e deglutire
  • Secchezza o mal di gola e raucedine
  • Lingua e labbra secche o fissurate
  • Alterazione del senso del gusto
  • Problemi con l’uso di protesi dentarie

Le cause

I fattori che possono scatenare la xerostomia comprendono: l’età avanzata, le malattie neurodegenerative, il cancro alla testa e al collo e le condizioni autoimmuni (come la sindrome di Sjögren, che espone chi ne è affetto ad alto rischio di xerostomia).

Chemioterapia e radioterapia – Cancro della testa e del collo.
Nonostante i notevoli miglioramenti nella radioterapia per il cancro della testa e del collo (HNC), una delle complicanze a lungo termine più diffusa è l’ipofunzione delle ghiandole salivari indotta dalle radiazioni e, quindi, la xerostomia. Le ghiandole salivari maggiori si sono dimostrate altamente radiosensibili; le radiazioni ionizzanti determinano sia la riduzione della produzione di saliva che cambiamenti nella sua composizione e quindi nella sua funzionalità.
Il danno da radiazioni delle ghiandole salivari è multifattoriale e include una risposta precoce (acuta) e una tardiva che può protrarsi per anni ed è caratterizzata da infiammazione cronica, malfunzionamento delle cellule acinose (quindi dei dotti salivari), morte delle cellule “progenitrici locali” (cioè perdita di cellule staminali, che sono localizzate a livello dei dotti principali), sviluppo di fibrosi e alterazione del microambiente che impedisce la sopravvivenza delle cellule della ghiandola (acinose).

Altre Cause

  • Consumo di tabacco e alcol. Bere alcol e fumare o masticare tabacco può aumentare i sintomi della secchezza delle fauci.
  • Altre condizioni di salute. La secchezza delle fauci può essere una conseguenza di particolari condizioni di salute, come diabete, ictus, infezioni orali da lieviti (mughetto) o morbo di Alzheimer, malattie autoimmuni (come la sindrome di Sjogren o l’HIV/AIDS). Anche russare e respirare con la bocca aperta può contribuire alla secchezza delle fauci.
  • Uso di droghe. L’uso di metanfetamine può causare grave secchezza delle fauci e danni ai denti, una condizione nota anche come “bocca di metanfetamina”. Anche l’uso di marijuana può causare secchezza delle fauci.

Trattamenti

In tutto il mondo, sono moltissimi i pazienti affetti da cancro della testa e del collo che soffrono di ipofunzione delle ghiandole salivari e di xerostomia quale grave e duraturo effetto collaterale delle radiazioni, ecco perché è estremamente importante trovare una terapia. Attualmente non esiste un trattamento curativo ed efficace per risolvere il grave problema dell’ipofunzione delle ghiandole salivari e della xerostomia indotte da radiazioni; vengono proposti solo vari trattamenti sintomatici per alleviare i disagi dei pazienti.

Terapia Rigenerativa con cellule staminali

La TERAPIA RIGENERATIVA CON CELLULE STAMINALI è considerata un trattamento curativo prospettico per l’ipofunzione delle ghiandole salivari e la xerostomia. La terapia con cellule staminali rappresenta una opportunità innovativa che potrebbe apportare i tanto necessari e attesi progressi nell’ambito dei trattamenti sintomatici attualmente proposti.
Studi preclinici indicano che le staminali mesenchimali sono in grado di riparare le lesioni causate dalle radiazioni e di rigenerare le ghiandole salivari danneggiate attraverso il rilascio del fattore di crescita degli epatociti, del fattore di crescita dell’endotelio vascolare, della ciclossigenasi-2 e della metalloproteinasi-2 nella matrice e aumentando la vascolarizzazione delle ghiandole salivari. Un recente studio randomizzato dimostra che le cellule staminali mesenchimali autologhe derivate dal tessuto adiposo e iniettate nelle ghiandole sottomandibolari di pazienti con xerostomia (indotta da radiazioni), non solo sono una terapia sicura ma anche promettente in quanto si osserva la tendenza a ripristinare la funzione della ghiandola sottomandibolare.

Procedura

Venticinque milioni di staminali mesenchimali vengono iniettate in ogni ghiandola sottomandibolare e cinquanta milioni in ciascuna ghiandola parotidea.
Sono già ampiamente dimostrate la sicurezza, la fattibilità e l’efficacia clinica delle terapie con cellule staminali mesenchimali (sia allogeniche che autologhe) nei pazienti con ipofunzione delle ghiandole salivari e con xerostomia indotte da radiazioni.

Risultati

Si è osservato un aumento clinicamente significativo della velocità del flusso di saliva (saliva totale raccolta nei pazienti, sia con metodo passivo che dopo stimolazione) con diminuzione della xerostomia e conseguente miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
La letteratura scientifica attuale sui trattamenti con cellule staminali per la disfagia orofaringea evidenziano diversi progressi grazie alla rigenerazione dei tessuti: si è osservato un aumento del 42% della produzione di saliva nel gruppo di pazienti trattati rispetto ai pazienti non trattati.

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