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Microbioma, sovrappeso e obesità

Sovrappeso e obesità riguardano il 42,5% della popolazione adulta italiana. L’eccesso di peso non è l’unica caratteristica di queste condizioni: entrambe vanno di pari passo con cambiamenti nella popolazione di microbi che vive nell’intestino (il microbiota intestinale). Non solo, le alterazioni del microbiota intestinale (le cosiddette disbiosi) sono associate anche a un aumento del rischio di complicanze tipiche dell’obesità, come il diabete.

L’analisi del microbioma permette di identificare le disbiosi e di mettere in atto strategie mirate a correggere quei cambiamenti che aumentano i rischi corsi dalla salute a causa dell’eccesso ponderale.

Microbiota ed eccesso di peso

Il legame tra microbiota intestinale e obesità dipende in parte dal ruolo svolto dalla flora batterica nella regolazione delle energie assunte con l’alimentazione.

Infatti i batteri che vivono nell’intestino sono i responsabili della fermentazione di componenti del cibo (le fibre alimentari) che altrimenti rimarrebbero indigerite. Questa fermentazione aumenta le energie che vengono ricavate da un pasto, aumentandole di 2 Kcal per ogni grammo di fibra.

Di per sé la fermentazione delle fibre non è un fenomeno negativo, anzi, una dieta ricca di fibre promuove la crescita di un microbiota alleato della salute. Tuttavia, le disbiosi associate all’eccesso di peso possono portare le persone obese ad assorbire più energie rispetto alle persone magre. Inoltre la fermentazione delle fibre porta alla produzione di acidi grassi a catena corta che inibiscono la degradazione dei grassi stimolando allo stesso tempo il loro accumulo, quello dei trigliceridi e la produzione di adipociti (le cellule del tessuto adiposo).

Microbiota e complicanze dell'obesità

Le alterazioni del microbiota intestinale influenzano anche il rischio di problemi di salute strettamente associati all’obesità.

  • La riduzione dei clostridi e l’aumento dei lattobacilli sono associati alla resistenza all’insulina, anticamera del diabete.
  • La diminuzione della ricchezza del microbiota è associata sia alla resistenza all’insulina sia ad alterazione dei livelli di grassi e colesterolo nel sangue.
  • Anche la comunicazione tra intestino e cervello e i segnali diretti verso il tessuto adiposo vengono alterati dalle disbiosi intestinali.
  • Le variazioni della flora intestinale tipicamente associate all’obesità alterano la produzione di ormoni e altre molecole da parte delle cellule dell’intestino.

Caratteristiche del microbiota associato all'obesità

La principale disbiosi intestinale associata all’obesità è l’aumento del rapporto tra Firmicutes e Bacteroidetes. Le altre variazioni includono:

  • riduzione della diversità del microbiota
  • aumento della ricchezza del microbiota
  • aumento di Blautia hydrogenotrophica, Coprococcus catus, Eubacterium ventriosum, Ruminococcus bromii, Ruminococcus obeum, Lactobacillus reuteri
  • riduzione di Bacteroides faecichinchillae, Bacteroides thetaiotaomicron, Blautia wexlerae, Clostridium boltae, Flavonifractor plautii, Methanobrevibacter smithii e diversi Bifidobacterium, Lactobacillus

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Il test MICROBALANCE di Bioscience Institute consente di effettuare un’analisi del microbioma mirata per identificare le disbiosi associate all’eccesso di peso e pianificare interventi correttivi basati sull’alimentazione ed eventualmente sull’assunzione di integratori alimentari.

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