Bioscience Genomics, lo spin off di Università di Roma “Tor Vergata” e Bioscience Institute, è fra i 29 promotori e partecipanti del progetto GEFACOVID (Analysis of GEnetic FActors influencing infection with SARS-CoV-2 and progression of COVID-19). Il progetto – sottomesso recentemente all’Unione Europea, che ha stanziato fondi specifici per combattere la pandemia da nuovo coronavirus – cercherà di rispondere a domande sul comportamento del SARS-CoV-2 e sulle caratteristiche genetiche dell’ospite che influenzano la risposta immunitaria all’infezione.
Fra gli altri partecipanti sono inclusi università (Padova, Brescia, Torino, Trieste, Essex, Essen, Madrid, Monaco, Maastricht, Isfahan), istituzioni (Istituto Nazionale Malattie Infettive -Spallanzani and Instituto Superiore di Sanità in Italia, INSERM Brest in Francia e SINH-Shanghai in Cina), fondazioni (Aviralia, Lorenzini), aziende private (ThermoFisher, BBraun, ABBVIE, AlfaSigma, DaVinciDigital Therapeutics, Novartis) e start-up (Personal Genomics, Diatheva, TOMA Impact Lab Group, GenDx, PharmGenetix GmdH) internazionali.
Bioscience Genomics sfrutterà le sue competenze e la sua esperienza nell’analisi del DNA per sviluppare un test basato sull’analisi di un campione di sangue per identificare l’assetto genetico di individui infettati da SARS-CoV-2. Questo strumento permetterà di classificare i pazienti in base alle caratteristiche genetiche che influenzano la risposta all’infezione da parte del coronavirus e, di conseguenza, di scegliere il trattamento più adatto al singolo caso. Non solo, questo test faciliterà la selezione di individui da coinvolgere studi di farmacogenetica su farmaci nuovi o riposizionabili.
Uno studio genetico per nuove soluzioni diagnostiche e terapeutiche
Il progetto GEFACOVID esaminerà nel dettaglio anche i polimorfismi genetici del virus e i meccanismi patogenetici del COVID-19. I dati genetici, genomici, metabolomici e clinici dei pazienti saranno analizzati insieme alle informazioni epidemiologiche per identificare biomarcatori coinvolti nella suscettibilità all’infezione e che aumentano il rischio di complicanze pericolose per la vita.
«Queste informazioni saranno poi sviluppate fino a un livello che potrà essere sfruttato per mettere a punto terapie e strumenti diagnostici che potranno essere utilizzati sia in laboratorio sia sul campo, con l’obiettivo finale di prevenire ulteriori perdite umane» – dichiara Giuseppe Novelli, Professore di Genetica Medica all’Università “Tor Vergata” e coordinatore del neonato consorzio europeo, cinese e iraniano che realizzerà il progetto – « La stretta collaborazione con aziende e clinici ci permetterà di perseguire soluzioni rapide e fruibili a livello clinico che faciliteranno nuovi approcci preventivi e interventi medici dinamici».
Il contributo di Bioscience Genomics
«Poter scegliere l’approccio più adatto all’infezione da SARS-CoV-2 attraverso il nostro test porterà con sé almeno due vantaggi – spiega Giuseppe Mucci, CEO di Bioscience Institute – Primo, poter pianificare rapidamente come distribuire le risorse a disposizione del sistema sanitario, come strumentazioni e farmaci; secondo, la riduzione della mortalità. Inoltre il nostro test faciliterà la scoperta di nuove e più efficienti terapie per il COVID-19, perché potrà essere utilizzato per selezionare i pazienti da coinvolgere in studi di farmacogenetica con farmaci nuovi o riposizionabili».