Le cellule NK (Natural Killer), presenti anche nel cordone ombelicale, sono una sottopopolazione di globuli bianchi utilizzabili nelle terapie antitumorali. Capiamo insieme quali opportunità ci prospetta oggi la ricerca scientifica.
Sistema immunitario e tumori
I media pubblicano costantemente notizie su nuove terapie che sfruttano il sistema immunitario (di cui fanno appunto parte le cellule NK) per combattere alcuni tipi di tumore. Non si tratta di farmaci nel senso tradizionale del termine, ma di trattamenti complessi basati sullo sviluppo della terapia genica. Le aspettative riguardo questa loro applicazione sono davvero molte.
La ricerca di MolMed: terapie antitumorali e linfociti
È recente la notizia che MolMed, azienda biotecnologica nata come spin-off dell’ospedale San Raffaele di Milano e impegnata nello sviluppo di terapie geniche e cellulari, ha ottenuto il via libera di Aifa a sperimentare nell’essere umano il suo trattamento a base di cellule CAR T (Chimeric Antigen Receptor T Cells), ovvero cellule modificate in laboratorio a partire dai linfociti T (globuli bianchi) prelevati dal paziente. La notizia ha avuto una tale risonanza mediatica che una parte della puntata del 7 agosto 2019 di Superquark è stata dedicata a questo tipo di trattamenti.
Cellule CAR T: linfociti T potenziati contro il tumore
Normalmente i globuli bianchi riconoscono e neutralizzano le cellule maligne ma può succedere che i tumori riescano ad eludere la risposta del sistema immunitario “mimetizzandosi”. Alla MolMed è stata messa a punto una nuova terapia basata sulle cellule CAR T. In sostanza si riescono a reinfondere nel paziente linfociti dotati di un sistema di riconoscimento mirato (cioè di un recettore detto, appunto, “chimerico”) contro alcuni tipi di cellule tumorali. Per questo le CAR T risultano particolarmente efficaci nella lotta al cancro.
CAR NK: il futuro delle terapie anticancro
L’applicazione della terapia basata sulle CAR T presenta, ad oggi, alcuni ostacoli e complicazioni: riescono a combattere i tumori del sangue ma risultano meno efficaci nella lotta ai tumori solidi; possono causare una eccessiva risposta immunitaria (sindrome da rilascio di citochine) che può portare anche al decesso; i costi da sostenere per la produzione di terapie personalizzate per ogni singolo paziente sono davvero molto alti. Per di più per produrre le cellule CAR T possono essere necessarie molte settimane, e non sempre si riescono a ottenerne quantità sufficienti.
L’abbattimento dei costi sarebbe possibile producendo CAR T di derivazione allogenica, cioè cellule potenziate prelevate da un donatore e non dal paziente stesso. Purtroppo però tra gli effetti collaterali dell’infusione di linfociti T da donatore c’è la malattia del trapianto verso l’ospite (meglio conosciuta come rigetto).
Una valida alternativa, sperimentata anche da MolMed, è rappresentata dalla modificazione delle cellule NK. Queste cellule hanno infatti la capacità intrinseca di riconoscere le cellule tumorali e, allo stesso tempo, non rischiano di causare il rigetto. Non solo, a differenza delle CAR T, le CAR NK consentono di estendere le sperimentazioni ai tumori solidi.
Conservare le cellule NK al momento del parto
Alla luce di quanto detto e considerando che le cellule NK esercitano anche un ruolo nella regolazione della risposta autoimmune (sono correlate a malattie come sclerosi multipla, artrite reumatoide e lupus eritematoso sistemico), avere a disposizione un campione di cellule NK rappresenta un enorme vantaggio. Da questo punto di vista il momento del parto è l’occasione per riuscire a garantire al proprio figlio e ai suoi parenti più stretti una ulteriore opportunità terapeutica futura.
Presso la Cell Factory Bioscience Institute, i futuri genitori possono conservare le cellule NK del sangue del cordone ombelicale. Grazie alle procedure adottate, che prevedono l’uso di una sacca a quattro compartimenti tridimensionali in grado di ospitare i campioni per almeno 20 anni, è possibile un utilizzo multiplo delle cellule NK conservate.
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata oppure contattaci Numero Verde 800 690 914.
Bibliografia
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