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Riflettori puntati sull’importanza di evitare la carenza di vitamina D: secondo i risultati di un nuovo studio, farlo aiuta a contrastare l’infiammazione cronica di basso grado e le sue conseguenze negative per la salute. Pubblicato sulla rivista scientifica peer-reviewed “International Journal of Epidemiology”, lo studio è frutto del lavoro di Ang Zhou ed Elina Hyppönen dell’Australian Center for Precision Health dell’Istituto per la Ricerca sul Cancro dell’Università dell’Australia del Sud (Adelaide).

Gli autori hanno analizzato dati relativi a quasi 300 mila individui provenienti dalla UK Biobank, confrontando i livelli ematici di 25(OH)D (la forma di vitamina D generalmente analizzata quando si effettuano dosaggi di questa sostanza) e di Proteina C-Reattiva (PCR, un noto marcatore di infiammazione cronica). Ne è emerso un legame diretto tra concentrazioni ridotte di vitamina D e livelli elevati di PCR (e, quindi, di infiammazione).

Come commentato da Zhou, questi risultati suggeriscono che, in caso di carenza, aumentare la vitamina D potrebbe aiutare a contrastare l’infiammazione cronica.

Una relazione a senso unico

L’infiammazione è l’arma naturale dell’organismo contro i pericoli provenienti dal suo interno e dal suo esterno. Una volta scampato il pericolo, dovrebbe spegnersi. In caso contrario, il persistere dell’infiammazione – che a questo punto viene definita cronica – può promuovere l’insorgenza di numerosi problemi di salute, inclusi disturbi cardiovascolari, malattie infiammatorie e autoimmuni e tumori.

La vitamina D gioca un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria. La sua presenza influenza il comportamento delle cellule dell’immunità che, allo stesso tempo, sono in grado di metabolizzarla; per questo è generalmente accettato che si tratti di un modulatore dell’infiammazione. Diversi studi avevano già evidenziato l’esistenza di un’associazione inversa tra i livelli ematici di 25(OH)D e di PCR. Tuttavia, l’esatta natura di questo legame non era stata ancora chiarita.

Utilizzando un approccio genetico, Zhou e Hyppönen hanno dimostrato che si tratta di una relazione a senso unico in cui bassi livelli di vitamina D causano l’aumento dei livelli di PCR, fornendo quindi la prova del ruolo della carenza di vitamina D nella genesi dell’infiammazione. In particolare, la vitamina D inibisce la produzione di citochine proinfiammatorie (come l’interleuchina-12, IL-12) promuovendo, allo stesso tempo, la produzione della citochina antinfiammatoria IL-10.

Vitamina D: quando è troppo bassa?

Attualmente, i livelli di 25(OH)D sono considerati sufficienti quando raggiungono almeno i 30 ng/mL. Livelli compresi da 20 e 29 ng/mL sono considerati indicatori di un’insufficienza, mentre concentrazioni ancora più basse corrispondono a una vera e propria carenza. «Fortunatamente, le concentrazioni di 25(OH)D possono essere facilmente determinate partendo da un semplice campione di sangue», spiega Giuseppe Mucci, CEO di Bioscience Institute. «Essere consapevoli di trovarsi o meno in una condizione di carenza o di insufficienza di vitamina D permette di contrastarla assumendo integratori alimentari o di evitare integrazioni non necessarie, che potrebbero addirittura essere rischiose per la salute

IMMUNEBALANCE è il test di Bioscience Institute specificamente sviluppato per rilevare squilibri del sistema immunitario, incluse insufficienze o carenze di vitamina D. Data l’associazione tra livelli ridotti di vitamina D e infiammazione, quando IMMUNEBALANCE rileva un’insufficienza o una carenza di vitamina D è raccomandabile sottoporsi anche al test CYTOBALANCE per valutare i livelli di citochine infiammatorie. Viceversa, quando il test CYTOBALANCE rileva la presenza di infiammazione cronica è utile sottoporsi al test IMMUNEBALANCE per indagare le cause dell’aumento di citochine osservato.

Per maggiori informazioni su IMMUNEBALANCE e CYTOBALANCE, visita il sito di Bioscience Institute, oppure contattaci al Numero Verde 800 690 914 o all’indirizzo info@bioinst.com. I nostri biologi risponderanno alle tue domande senza alcun impegno da parte tua.

Fonti

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