Il microbioma vaginale aiuta a prevenire sia infezioni urogenitali sia il cancro alla cervice dell’utero. Scopriamo di cosa si tratta e come possiamo favorire il suo benessere.
Microbioma e microbiota: che cosa sono
I microbi (batteri, virus, protozoi, funghi) popolano il pianeta da miliardi di anni e potrebbero prosperare anche senza di noi. Al contrario, un mondo senza microbi diverrebbe in poco tempo un posto letale per gli animali, compresa la specie umana.
È ormai risaputo che batteri, protozoi, virus e funghi sono importanti non solo per l’intero ecosistema ma vivono nel corpo dell’uomo: sulla pelle, nelle vie respiratorie e urinarie, nel tratto urogenitale e soprattutto nell’apparato digerente. Un essere umano ospita più microrganismi delle stelle della Via Lattea, l’insieme di questi microorganismi è chiamato “microbiota” e può arrivare ad occupare da 2 a 4 chilogrammi di peso; l’insieme del loro materiale genetico è invece chiamato “microbioma”.
Microbiota e microbioma sono fondamentali per la vita. Svolgono infatti ruoli di protezione e buon funzionamento delle difese immunitarie e, allo stesso tempo, sono coinvolti nelle infiammazioni. Una porzione consistente dei batteri che albergano nel nostro corpo si trova nell’intestino, in particolare nel colon, dove se ne contano 100 miliardi (appartenenti a centinaia di specie diverse) per ogni grammo di contenuto intestinale.
Il microbioma vaginale
Meno famoso del microbioma intestinale (definito il “secondo cervello”) ma altrettanto importante per il benessere di tutte le donne è il microbioma vaginale che gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento del giusto pH e permette di evitare fastidiosi disturbi come le infezioni genito-urinarie.
Il microbioma vaginale non è un ambiente statico, anzi, cambia la sua composizione nei momenti chiave della vita di una donna (nascita, pubertà, età fertile, gravidanza, allattamento e menopausa); quando è in equilibrio i lattobacilli, responsabili del mantenimento del pH acido, rappresentano la popolazione di batteri dominante.
I fattori che possono influenzare il microbioma vaginale e modificarne l’equilibrio (in caso di disequilibrio si parla di “disbiosi”) sono molteplici: attività sessuale, condizioni igenico-sanitarie, patologie sistemiche, antibiotici, immunosoppressori, terapia radiante, traumi. Quando il microbioma perde il suo equilibrio si possono verificare vaginiti, rapporti sessuali dolorosi, comparsa di infezioni quali candida o cistite.
Prevenzione oncologica
Mantenere il corretto ecosistema batterico vaginale è dunque molto importante e sembra che non serva solo a prevenire le infezioni uro-genitali ma abbia anche un ruolo nella prevenzione del cancro alla cervice dell’utero (il terzo tumore più comune nelle donne in tutto il mondo). Un recente studio ha infatti evidenziato la relazione tra disbiosi, papillomavirus umano e cancro cervicale.
I papillomavirus umani (HPV) sono considerati la causa più importante di neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN) e adenocarcinoma cervicale e sembra che il microbioma vaginale sia associato all’acquisizione, alla riattivazione, alla persistenza o regressione del virus e persino alla gravità della CIN.
L’analisi del microbioma vaginale
Da tutte queste considerazioni emerge l’importanza di monitorare l’equilibrio del proprio microbioma: farlo è semplice e basta un test che ogni donna può fare comodamente a casa.
Il nuovo test MICROBALANCE di Bioscience permette di ottenere il profilo del proprio microbiota per poter mettere a punto, con il supporto e la consulenza di medici e nutrizionisti qualificati, un piano alimentare adeguato, individuare trattamenti efficaci per ridurre la comparsa di recidive e valutare l’opportunità di ricorrere all’assunzione di specifici integratori alimentari.
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